mercoledì 16 febbraio 2011

RISCALDAMENTO??NO GRAZIE....

Risulta inutile l'ennesimo tentativo del blocco domenicale del traffico attuato da Letizia Moratti. Infatti una tale misura è solamente un palliativo, non una soluzione definitiva, ma questo non sembra entrare nella testa dell'amministrazione cittadina che puntualmente la presenta come scelta primaria.

L'aria irrespirabile del capoluogo lombardo ed il costante superamento dei limiti di PM10 hanno spinto quindi il Sindaco ad emanare un provvedimento che limiti la temperatura del riscaldamento, in primo luogo negli uffici pubblici, a 19/20 gradi centigradi.

Girando per i suddetti uffici tutto sembra tranne che la temperatura sia calata. Ciò che realmente è stato tagliato è la fornitura del riscaldamento nelle case di proprietà del comune o in gestione ad ALER. In questi edifici la temperatura è realmente sotto i 20 gradi centigradi e l'erogazione avviene solo per poche ore al giorno!

Molto bene!Se non fosse che in queste case gli inquilini sono per la maggior parte anziani o giovani con bambini piccoli, le categorie che più avrebbero bisogno di una temperatura adeguata e non dei 16/17 gradi che puntualmente hanno invece da gennaio.

Un'aria pulita, o perlomeno respirabile, è un diritto che tutti noi dobbiamo esigere! Ci sono però misure differenti per raggiungere tale obiettivo. E' molto difficile attuare controlli nelle abitazioni private a riscaldamento centralizzato, praticamente impossibile farlo negli edifici a riscaldamento autonomo. Così a rimetterci sono sempre i cittadini di "seconda classe", quei cittadini che più per necessità che per scelta propria, vivono in affitto nelle case del comune.

Roberta, ragazza di 33 anni con una bimba di pochi mesi vive in un appartamento ALER: "sono costretta ad accendere una stufa elettrica metà della giornata per raggiungere una temperatura quantomeno accettabile". Oltre al danno del freddo, anche la beffa di una bolletta della luce molto salata!!

Il problema principale non è la temperatura delle caldaie, ma l'età delle stesse!La maggior parte degli impianti negli edifici di proprietà del comune hanno infatti mezzo secolo e non possono di certo definirsi "ecologici". Se si considera poi che questi appartamenti sono stati edificati negli anni sessanta e mai modernizzati è facile intuire quanto basso sia il taglio termico al loro interno. Per evitare di inquinare è necessario aggiornare non solo gli impianti, ma anche i materiali isolanti coi quali si costruiscono o ristrutturano case e palazzi.

Il blocco del traffico, l'abbassamento della temperatura dei riscaldamenti e altri provvedimenti "tampone" non possono essere la soluzione definitiva al problema dell'inquinamento dell'aria!Lo sforamento dei limiti di PM10 continuerà a ripresentarsi una volta scongiurata la situazione critica.

Invece di spendere i soldi pubblici per inutili quando impreparati consulenti o per gonfiare le tasche al colluso di turno, i fondi prelevati da noi cittadini dovrebbero essere spesi per progetti concreti e realmente utili!

Il potenziamento dei mezzi pubblici più ecologici (più filobus in più corsie preferenziali?!?!?!), la modernizzazione degli impianti di riscaldamento negli edifici pubblici o di proprietà del comune e la crescita delle aree verdi nella nostra città potrebbero essere un primo passo verso un futuro dall'aria meno inquinata!

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