mercoledì 30 marzo 2011

EXPO 2015 - L'ATTESA...

"Area interessata dal progetto EXPO"
Con la campagna elettorale alle porte i problemi su EXPO 2015 sembrano svanire!
La realtà dei fatti è però molto diversa.
Il Sindaco Moratti si è presentata ieri in consiglio comunale a Milano con dichiarazioni di ottimismo ed un appello alle forze politiche a restare uniti per avere la continuità necessaria alla realizzazione del progetto.
Ad oggi però mancano non solo i soldi ed il terreno, ma addirittura un accordo sulla forma giuridica che la società di gestione dovrà avere.
Sono passati 3 anni da quando la città di Milano ha vinto il "duello" con Smirne aggiudicandosi la possibilità di ospitare questo grande evento. Sono passati 3 anni e degli 830 milioni di euro circa  che il Governo dovrebbe stanziare per EXPO sono arrivati in città solamente 25 milioni, la Provincia di Milano si scopre ora titubante sul volume degli investimenti a suo carico e sulla forma giuridica, SpA, della società di gestione ed i terreni sui quali dovrà sorgere il complesso appartengono ancora in toto ai vecchi proprietari. Così, non potendo ovviamente operare su aree non proprie, i lavori sono in fase di stallo e tra poco meno di un mese il Bureau International di Parigi dovrà valutare lo stato di avanzamento del progetto.
Il Sindaco Moratti, anche commissario straordinario di Governo per EXPO, tira dritto per la sua strada. Viene accantonata l'idea di espropriare l'area e si punta sulla formula del comodato d'uso o sull'acquisto.
I terreni sui quali dovrà sorgere EXPO sono a destinazione "agricola" ed appartengono per il 70% a Fondazione Fiera, controllata dalla Regione Lombardia e da Comunione e Liberazione, per quasi il 30% alla famiglia Cabassi e solo la piccola parte rimanente è di proprietà pubblica.
Il 5 aprile l'Agenzia del Territorio farà una valutazione sull'area, valutazione che sarà certamente bassa vista l'attuale impossibilità di edificare. Proprio per questo il Presidente della Regione Formigoni, in controtendenza, spinge per l'acquisto e per il cambio di destinazione d'uso in residenziale una volta terminato l'evento. 
Sarà forse un caso il fatto che CL sia proprietaria del 70% della zona interessata?!
Come sempre si ragiona in funzione del "portafoglio". Restituire, valorizzandola, un'area agricola alla città porterebbe certamente molto meno profitto rispetto ad un bel complesso di case vendute a 5000€ al mq!
Intanto, mentre le infrastrutture di "contorno" quali i collegamenti stradali, la linea 4 della metropolitana e tutti gli allaciamenti energetici e fognari sono un miraggio, le cosche della N'drangheta si fregano le mani!
Presupponendo in maniera molto molto fantasiosa che sino ad ora non ci siano state infiltrazioni mafiose nei lavori per EXPO 2015, queste indecisioni e la mancanza di fondi stanno aprendo un cratere per quei clan già da tempo radicati sul territorio milanese che possono sfruttare i loro terminali "leciti" per accaparrarsi un'ampia fetta di guadagno.
Spot elettorali già dichiarano migliaia di posti di lavoro, si enfatizza la straordinaria e sicura riuscita del progetto, si sentono promesse sulla puntuale costruzione delle linee 4 e 5 del metrò. Nessuno però sa come la Giunta intenda procedere.
L'EXPO è certamente un'occasione unica per valorizzare la città di Milano e l'Italia intera, ma è necessario prestare attenzione per evitare inutili e dannose speculazioni...

martedì 29 marzo 2011

BENTORNATO! DENTRO TI STANNO ASPETTANDO!


"Da sinistra: Luciano Messenio, Luca Ragone, Agostino Cullati"

Dopo 8 anni di "latitanza" da un'aula di tribunale, ieri mattina il Premier Silvio Berlusconi ha confermato la sua
presenza all'udienza preliminare del processo Mediatrade. Vista l'eccezionalità dell'evento abbiamo deciso di presentarci davanti al Tribunale di Milano con tanto di striscione di benvenuto.
Al nostro arrivo la presenza delle forze dell'ordine era già massiccia e, non appena capite le nostre "idee politiche", ci hanno letteralmente curato a vista.
Dall'altro lato della strada, riuniti di fronte ad un gazebo, un centinaio di pensionati militanti del Pdl si preparavano ad accogliere il "figliol prodigo" con bandiere e cartelloni.
Piccoli sfottò a parte, il tutto si è svolto nel massimo della tranquillità e senza nessun tipo di atti di violenza. Col tempo alcuni passanti si sono uniti alla nostra causa e ci ha raggiunto anche Piero Ricca. Seppur in pochi, fortunatamente non abbiamo attirato la sola attenzione di Carabinieri e Polizia:


"Circondati dalle forze dell'ordine"
Sebbene la nostra sia stata un'espressione di libero pensiero dichiaratamente pacifica le forze dell'ordine ci hanno comunque riservato una speciale attenzione sia all'entrata che all'uscita del Premier dal Tribunale. Beh si può dire che almeno ci siamo sentiti protetti, visto che i manifestanti della parte opposta erano "liberi" e numericamente superiori.
Tornando al caso Mediatrade, la speranza è che la presenza di Berlusconi ieri non sia stata unicamente una strategia politica per dimostrare al popolo italiano la sua volontà a farsi processare. E' vero: si è presentato come promesso e lo ha fatto con tanto di fans, accuratamente contattati uno ad uno tramite sms e probabilmente pagati (si dice 20€ ed un panino). Un conto però è stata la sua "apparizione" ad un'udienza preliminare al termine della quale non vi sarebbe stata nessuna eventuale condanna, altra storia saranno le prossime, dove invece una possibile sentenza sarà più che verosimile.
Non ci resta che attendere. Presto vedremo se Berlusconi utilizzerà il "legittimo impedimento" per dimostrare ancora una volta quanto la Legge italiana NON è UGUALE PER TUTTI!

domenica 27 marzo 2011

UN GIRO PER LE PERIFERIE - Tappa 1: LA BARONA

Abitando in una zona della periferia milanese mi è capitato spesso di parlare con amici e conoscenti dello stato di abbondano in cui si trovano questi quartieri e da consigliere di circoscrizione ho cercato di contribuire, nel limite dei pochi compiti che il decentramento ci assegna, al loro miglioramento.
In una di queste "discussioni" mi è stato fatto notare quanto sarebbe importante documentare il degrado per renderlo visibile ad un'amministrazione che sembra invece non provare alcun interesse a riguardo!
Così con l'amico Sergio Demonte, videoreporter per wakeupnews, abbiamo deciso di cominciare un giro tra i quartieri popolari di Milano per monitorare la situazione.
"Tappa" della settimana è stata la Barona.
Qui, come sicuramente altrove, abbiamo avuto la conferma del totale disinteresse del Comune, non solo per la vivibilità in generale, quanto e soprattutto per le case ERP (edilizia residenziale pubblica).
In Via Ovada siamo stati "accolti" da una famiglia che ci ha gentilmente reso partecipi della loro situazione e di quella del palazzo in cui vivono.
In alcuni stabili della zona ci sono scale dove su 12 appartamenti 7 o 8 sono sfitti!Non tutte le case "libere" sono però nelle stesse condizioni. Alcune, fatiscenti, sono state semplicemente sbarrate con una lastra di ferro ed abbandonate a se stesse. Altre, ristrutturate da ALER, sono invece chiuse da una porta blindata. La fine è comunque la medesima. Che siano stati rimessi a nuovo oppure no, questi appartamenti sono lì da anni (in alcuni casi anche più di cinque) e non vengono assegnati per chissà quale motivo!
ALER ed il Comune di Milano si giustificano nascondendosi dietro la necessità di una "rotazione" in caso di un'eventuale ristrutturazione, ma gli oltre 5000 alloggi vuoti sembrano onestamente un eccesso se si considera quanta gente è in attesa per l'assegnazione!
Parlando con noi questa famiglia ci ha poi raccontato parte della loro vita.
I nostri "amici" vivono da ventun'anni in un appartamento di 35mq scarsi: un salottino con cucinotto, stanzetta e un bagno. Inizialmente solo marito, moglie ed una figlia, ora, con altri due bambini, sono letteralmente "stipati" in questo piccolo buco. Due figli dormono in stanza, i coniugi in un divano-letto nel soggiorno con il terzo bimbo. Nel caso si rendesse necessario evacuare rapidamente la casa, ad esempio in caso d'incendio, questo risulterebbe impossibile a causa del divano che, una volta aperto, impedisce il passaggio verso la porta d'entrata. Non solo.
In più occasioni hanno chiesto un cambio d'alloggio per via dell'allargamento del nucleo familiare e per lo stesso numero di volte hanno ricevuto una risposta negativa. Essendo subentrati "senza diritto" al vecchio inquilino non è per loro possibile avanzare alcuna richiesta. Hanno il solo dovere di pagare bimestralmente un bollettino che va dai 700€ ai 1000€ come "indennizzo per uso senza titolo" di un bene del Comune di Milano. Ci confessano che se avessero potuto permettersi un mutuo, già da tempo avrebbero provveduto a cercare un'altra sistemazione. Purtroppo le entrate mensili, tutte derivate da un lavoro "onesto", non permettono loro di acquistare un appartamento.
Non tutti quelli che "occupano" un alloggio sono delinquenti, molte sono persone per bene che lo fanno per puro stato di necessità.
Valutare caso per caso è certamente un lavoro delicato, lungo e difficile, ma si rende necessario per evitare che persone realmente in difficoltà vengano "investite" da una serie di sgomberi indiscriminati.


ALCUNE FOTO

"Una delle vie del quartiere popolare"
"Appartamento chiuso e lasciato a se stesso da 5 anni"


"Tra alloggi  ristrutturati e non praticamente metà palazzina è sfitta"

venerdì 25 marzo 2011

QUANTO VALE UN VOTO?!

A Milano stanno prendendo sempre più piede alcune ideologie di stampo neofascista.
Considerando ciò che ha dovuto patire la nostra città ed in generale il nostro Paese nel periodo fascista è, a parer mio, inspiegabile come possano ancora esistere i "nostalgici" di quell'epoca.
Eppure è così. Molti di questi fanno, ad oggi, già parte delle istituzioni. Anzi, ne fanno parte proprio per il loro essere nostalgici. Appoggiati da gruppi di estrema destra, ai cui vertici spiccano individui più volte condannati per atti di violenza estrema, questi personaggi raccolgono consenso ed impiantano radici nell'amministrazione cittadina.
Cosa ancor più sconcertante è che i membri di queste frange sono per la maggior parte giovani e non persone cresciute in quel momento storico.
Con l'avvicinarsi delle elezioni questi movimenti rappresentano un "pacchetto di voti" molto appetibile per chi aspira a restare a Palazzo Marino. Così capita che a Milano i giovani del Pdl organizzino un convegno sulla politica invitando ospiti che di politico hanno ben poco:


L'essere avversi ad iniziative e movimenti del genere non significa porre un limite alla libertà di espressione di alcuni. Il divieto di costituire gruppi che si richiamano all'ideologia fascista è sancito dalla legge italiana. Si tratta semplicemente del rispetto di regole sulle quali si fonda il nostro Stato ed una città come Milano dovrebbe farsene "garante" anziché viaggiare in senso opposto!

"Ringrazio l'amico Gennaro, tra le persone che conosco una delle più impegnate nell'opporsi ad ideologie di stampo fascista, che ogni giorno mi "guida" in questi momenti di sensibilizzazione verso un tema così importante e delicato."

giovedì 24 marzo 2011

martedì 22 marzo 2011

ARRIVA IL METRO'!

Dopo nove anni di cantieri e circa 270 milioni di euro spesi la metropolitana 3 arriva finalmente alla Comasina.
La giunta Moratti è entusiasta del risultato raggiunto, tant'è che all'inaugurazione ufficiale di sabato 26 marzo è stato invitato anche il Premier Berlusconi.
Le nuove fermate della linea gialla sono 4: Dergano, Affori Centro, Affori FNM e Comasina. Secondo il Comune e MM questo progetto permetterà di intercettare il traffico proveniente dalla provincia a nord di Milano, offrendo ai pendolari un'alternativa al trasporto privato e riducendo così l'ingresso di auto in città.
Tutto vero. Ma i problemi "bussano" già  alla porta di Palazzo Marino.
Con l'arrivo del metrò il percorso di alcune linee di superficie è stato riorganizzato. Tre di queste termineranno le loro corse alle dieci di sera quando verranno sostituite dal servizio di Radio-bus. Cambiano alcuni capolinea e vengono tagliati i percorsi di taluni bus per un "gioco ad incastro" che ha già messo in allarme un considerevole numero di cittadini i quali, per un motivo o per l'altro, non usufruiscono della metropolitana. Per queste persone i "tagli" a corse ed orari comporteranno attese più lunghe e maggiori spostamenti per raggiungere una fermata.
In realtà anche per i pendolari la situazione non è tutta rose e fiori.
Il nuovo capolinea del metrò alla Comasina rappresenta un punto di interscambio tra la città e la provincia che coinvolgerà un elevato numero di utenti. I collegamenti di superfice tra Milano ed i paesi dell'hinterland non sono certamente rinomati per il loro numero di corse. Chi viene da fuori molto spesso utilizza l'auto per raggiungere il punto dal quale prendere poi la metropolitana. Considerato ciò alla Comasina dovrebbe esserci un bel parcheggio in grado di ospitare le auto dei pendolari. Purtroppo così non è!
La conclusione dei lavori, seppur in ritardo di anno, è stata fatto in fretta e furia per l'avvicinarsi della campagna elettorale. Non si è dunque pensato che, senza un numero adeguato di parcheggi, questi mezzi entreranno comunque in città alla ricerca di un posto intasando le vie del quartiere, già di per sè carente di posteggi. O meglio. Un piano si è studiato. La sua attuazione è però legata a fondi che entreranno nelle casse comunali nel 2013 e che prima del 2014 non contribuiranno alla costruzione di un posteggio adeguato.
Per uno "spot elettorale" un intero e popoloso quartiere verrà dunque lasciato nel caos per più di 3 anni.
Visto il solito prolungarsi dei lavori magari la realizzazione dei parcheggi alla Comasina potrà essere sfruttata per la prossima campagna elettorale del 2016...
...e poi diciamo che i nostri politici non sono in grado di guardare al futuro!

domenica 20 marzo 2011

NO AL NUCLEARE!

<< Siamo circondati dalle centrali nucleari di Francia e Svizzera, quindi tanto vale... >>

Questa la posizione della Lega Nord in questi giorni di aspro dibattito sulla possibilità di continuare o meno il progetto del Governo di costruire centrali nucleari sul territorio italiano.
Nel centro-destra c'è chi invece frena lo slancio verso il nucleare, purtroppo più per paura di perdere eventuali elezioni che per un reale ripensamento.
Il nocciolo della questione non è tanto la possibilità di vincere o perdere una tornata elettorale, bisogna invece valutare il tutto sotto diversi e svariati punti di vista.
Il progetto Edison, per un costo complessivo di circa 40 miliardi di euro, prevede la costruzione di un massimo di dieci centrali che coprirebbero solo in minima parte il fabbisogno energetico italiano.
Partendo oggi si arriverà ad avere la prima centrale nucleare operativa non prima del 2020.
Ora. L'Italia non dispone di materiale fissile e dovrebbe acquistarlo da paesi come il Canada o la Russia sostenendo ulteriori spese per gli approvvigionamenti.
L'uranio non è una risorsa illimitata, già ad oggi scarseggia, ed il suo prezzo salirà con il passare del tempo. Vi è il rischio che al completamento delle centrali queste restino senza combustibile nel giro di pochissimi anni se non addirittura da subito.
Una volta in funzione entrarà in gioco anche la questione dello stoccaggio delle scorie radioattive che comporterà, oltre al problema del "dove" metterle, un'ulteriore costo di gestione
Tutto questo senza considerare l'aspetto più importante che già di per se basterebbe a dissuadere chiunque: IL RISCHIO PER LA SALUTE DELLE PERSONE!
E' vero: investire su energie rinnovabili quali il fotovoltaico o l'eolico comporterebbe comunque dei costi.
A differenza dell'energia nucleare però e partendo da una riflessione non economica e dunque non tipica della nostra classe dirigente, queste energie alternative non avrebbero alcunché di nocivo per la popolazione!
Negli anni successivi al referendum del 1987, nonostante il il popolo italiano abbia espresso chiaramente il suo diniego,  i fondi stanziati dal Governo per la ricerca e lo sviluppo dell'energia nucleare sono stati di cinque volte superiori rispetto a quelli dedicati alle energie rinnovabili.
Il sole ed il vento sono fonti illimitate ed accessibili a tutti in maniera gratuita, dobbiamo puntare su questi!
Se invece la volontà d'investire nel nucleare fonda le sue ragioni su una valutazione di  "perdita economica" per le tasche di qualcuno, beh allora questo è tutto un altro discorso...


venerdì 18 marzo 2011

17 Marzo 2011: è questa l'Unità d'Italia?!

Il nostro Paese ha celebrato ieri il 150° anniversario della sua unità.
Mentre su tutto il territorio si festeggiava a Milano ci siamo contraddistinti per l'ennesima volta!
E' soprattutto a causa di gente con la "camicia verde" se anche stavolta abbiamo mostrato al Paese un lato razzista ed anticostituzionale che in realtà non appartiene ai milanesi, se non ad un risicato numero.
Nell'euforia generale della festa, migliaia di persone si sono riversate in centro Milano intonando l'Inno di Mameli e sventolando fiere il Tricolore. 
Dopo giorni di intense polemiche, per il rifiuto da parte dei politici milanesi del Carroccio di intonare il nostro inno nazionale durante le sedute del consiglio cittadino e provinciale, nella giornata di ieri il capogruppo Salvini ed altri esponenti leghisti hanno gettato ulteriore benzina sul fuoco della diatriba.
A dimostrazione che per loro l'unità d'Italia non rappresenta una ricorrenza da festeggiare hanno allestito una scrivania mobile davanti Palazzo Marino sulla quale svettavano bandiere con la croce di San Giorgio anziché il Tricolore.
Ovvia la contestazione dei passanti al grido di "vergognatevi"!
La scusante, da parte di Salvini&Co, della volontà di lavorare anche in un giorno festivo non regge.
La gente non è stupida e ha buona memoria. Tutti conoscono la riluttanza dei leghisti verso la visione di un paese unito, solidale e senza discriminazioni territoriali.
Se tanto brutta è questa Italia coesa e tanto ladrona è Roma Capitale, ci spieghino come mai stanno seduti in Parlamento ed accettano con piacere lo stipendio pagato loro anche da chi abita al di sotto del Po'.
Milano è amministrata da alcune persone che vivono in un "universo padano parallelo" e questo, in un'epoca in cui la solidarietà tra i popoli è la base del viver comune, rappresenta qualcosa di orrido ed inaccettabile...

mercoledì 16 marzo 2011

UNA MILANO A DUE FACCE

Milano è in pratica divisa in due dalla cerchia dei bastioni.
Da un lato, verso il centro, la città si presenta relativamente ben tenuta ed in continua fase di ristrutturazione. Cantieri per il rifacimento delle strade, palazzi in buono stato di conservazione o da poco risistemati, ottima copertura territoriale dei mezzi pubblici, parcheggi regolamentati, illuminazione pubblica efficiente e, anche se pochi, giardini curati.
Passando le vecchie mura che circondano il centro per dirigersi verso la periferie ci si avventura in un progressivo degrado.
Il manto stradale sembra sia stato bombardato. Ci sono grosse buche vecchie di mesi, rattoppate alla buona ad ogni piccolo temporale, pericolosissime per ciclisti e motociclisti.
Nonostante gli sforzi dell'amministrazione per prolungare alcuni tratti della metro e dei mezzi di superficie, alcune zone a margine della città restano difficili da raggiungere col servizio pubblico.
I quartieri periferici sono in condizioni a dir poco tremende. In diversi stabili di proprietà del Comune grosse crepe interne ed esterne, intonaco decadente, assenza di citofoni e cancellate arrugginite sono all'ordine del giorno. Macchine abbandonate con finestrini spaccati e lamiere sporgenti vengono lasciate da anni nello stesso posto nonostante numerose segnalazioni.
L'illuminazione scarseggia, giardini e parchi pubblici sono sporchi e mal tenuti.
C'è da dire, ad onor del vero, che ogni tanto di sera si vedono passare camionette dell'Esercito o pattuglie della Polizia di Stato. Questo però non basta!
Le periferie non devono essere solamente quartieri dormitorio dove vige la legge del "coprifuoco". Dovrebbero invece rappresentare il punto di partenza per il rilancio e la rinascita di una città che ha il potenziale, purtroppo non sfruttato, per competere con le maggiori metropoli europee.
Una bella città come Milano non può avere due facce così marcatamente disuguali...

martedì 15 marzo 2011

MILANO CAPITALE...DELLA 'NDRANGHETA!

I milanesi sono abituati a considerare le mafie come un fenomeno che riguarda solamente il sud. Quando si parla di 'ndrangheta si pensa generalmente alle cosche rintanate in paesini sull'Aspromonte.
Purtroppo la realtà dei fatti dimostra che nella nostra città le infiltrazioni mafiose sono tutt'altro che marginali. Per l'enorme giro d'affari e la posizione strategica è Milano la capitale della 'ndrangheta!
Ci sono persone come Giulio Cavalli che, mettendo a rischio la propria incolumità, già da tempo denunciano il malaffare al nord e chiedono a gran voce una commissione regionale antimafia. Sino ad ora le istituzioni si sono completamente disinteressate del problema ma, anche a seguito dei recenti fatti di cronaca, sarebbe ora di prendere provvedimenti seri e concreti.
Si parla solamente di criminalità straniera e non ci si accorge che in realtà il pericolo più grande lo abbiamo in casa. La 'ndrangheta del milanese, e in generale quella lombarda, ha esportato da noi gli usi ed i costumi malavitosi degli anni '70 andando però ben oltre i suoi tradizionali "campi d'azione".
Le indagini su Milano, che hanno portato di recente all'arresto di 35 persone, stanno evidenziando infiltrazioni mafiose nel campo edile in opere pubbliche e private, in locali alla moda, in centri sportivi finanziati dal Comune, nei rifiuti e nei trasporti. Si può dire in generale che la n'drangheta ha messo le mani ovunque vi sia un giro d'affari consistente.
I boss tengono i loro incontri privati non in casa, ma in laboratori di analisi di alcuni ospedali come il Galeazzi. Tutto questo avviene a causa di politici compiacenti, sia di destra che di sinistra, che vedono nei clan milanesi un'opportunità elettorale e permettono loro di insidiarsi nel tessuto politico, sociale ed economico della nostra città.
Sarà pur vero che questa penetrazione è avvenuta e sta avvenendo in modo silente, ma non è una scusa per doverci convivere. Al contrario dovrebbe farci allarmare maggiormente ed abituarci a tenere gli occhi ben aperti sulla nostra città!

lunedì 14 marzo 2011

In piazza a difesa della Costituzione




Sabato 12 marzo carnevale in piazza per migliaia di cittadini milanesi che si sono autoconvocati in L.go Cairoli per manifestare contro le recenti riforme del Governo Berlusconi. Tra gli organizzatori dell'evento diverse associazioni: Qui Milano Libera, il Popolo Viola, Articolo 21, Libertà e Giustizia e tante altre.
Con la Riforma della Giustizia e della Scuola l'attuale governo dimostra ancora una volta quanto poco sia interessato al bene del popolo italiano.
I tagli all'istruzione stanno rendendo le scuole pubbliche istituti di "serie B" rispetto alle più blasonate ed efficienti (...e sovvenzionate) scuole private. In taluni complessi i genitori degli alunni sono addirittura costretti a pagare di tasca propria personale esterno per far ripulire le aule dei loro figli, il materiale didattico scarseggia e le strutture sono decadenti e poco sicure.
L'inverno scorso, a Milano, ad esempio, dopo settimane di pioggia incessante, una parte del tetto della scuola elementare di Via Sulmona è crollata rendendo alcune aule inagibili per diverso tempo. La struttura di molte altre scuole non si presenta in condizioni tanto diverse.
Proprio per questo alla manifestazione erano presenti numerosi comitati di studenti ed insegnati per esprimere la loro indignazione contro i tagli attuati dal Ministro Gelmini.
Altro tema molto sentito dalla piazza è stata la Riforma della Giustizia.
Definita "epocale" dai suoi ideatori, questa servirà in realtà a trasformare la Magistratura da pilastro del nostro Stato ad un semplice ufficio con poteri e compiti marginali. I PM "scomodi" potranno essere forzatamente trasferiti in procure dove non daranno fastidio ai potenti disonesti.
Se l'Italia vorrà continuare a farsi amministrare da collusi e mafiosi, questa è sicuramente la strada giusta!

venerdì 11 marzo 2011

...QUELLA SEDE INCRIMINATA!

Milano, città medaglia d'oro per la resistenza anti-fascista...

...ma forse qualcuno se l'è scordato!

A seguito di pressanti richieste da parte dei consiglieri regionali dell'Italia dei Valori, ALER ha recentemente reso pubblica la documentazione relativa all'affitto di un locale in V.le Brianza 20 a favore di Norberto Scordo. Leader degli Hammerskin, un gruppo di skinhead milanesi, Scordo è stato condannato per aggressione ai danni di due giovani del Leoncavallo e di alcuni ragazzi punk-a-bestia alle colonne di San Lorenzo.
Inizialmente si era pensato che la società che gestisce il patrimonio immobiliare del Comune di Milano avesse assegnato il locale tramite un'asta pubblica. E' invece emerso che, grazie anche alla spinata del consigliere comunale del PDL Osnato, casualmente anche consigliere della stessa ALER, l'associazione "lealtà ed azione" nella figura di Scordo, è riuscita ad aggiudicarsi quella sede attraverso una trattativa privata per un canone annuo di poco superiore ai 3000€.
In una città in cui meritevoli associazioni faticano a sopravvivere per carenza di fondi o sono costrette ad "inventarsi" ritrovi di fortuna per la mancanza di una sede fissa, tutto ciò è davvero uno scandalo.
Ci sono associazioni di volontariato, culturali, ambientaliste e di promozione sociale che ricoprono un ruolo fondamentale per la vita della città e che fondano il loro operato solo sulla buona volontà dei membri. Sono queste realtà che avrebbero davvero bisogno di aiuto.
Considerando inoltre che in Italia la "legge Scelba" del '52 vieta espressamente la costituzione di associazioni, movimenti o gruppi che richiamano metodi, finalità e principi del fascismo, sarebbe un bene se alcuni dei nostri amministratori frequentassero un corso "di democrazia e di storia" prima di proporsi come rappresentanti degli interessi pubblici!

giovedì 10 marzo 2011

O CHE BEL CASTELLO...

Sbaglia chi dice che a Milano ormai si costruiscono solo case e palazzi...


"Palazzo Lombardia"

Il 20 Marzo 2011, alla presenza del Presidente della Repubblica Napolitino, si terrà l'inaugurazione del "Palazzo Lombardia", la nuova sede degli uffici regionali da poco ultimata tra Via Melchiorre Gioia e Via Galvani.
Il mega-progetto ha dotato la città di Milano di un grattacielo che, coi suoi 161 metri d'altezza, è diventata la costruzione più alta d'Italia. I 39 piani  ed un'estensione di circa 30mila metri quadrati fanno di "Palazzo Lombardia" un vanto per il Presidente Formigoni e la giunta Moratti.
Sin qui tutto bene, se non fosse che fuori dal "palazzo" c'è una città che soffre!
Innanzitutto per permetterne l'edificazione è stato sacrificato il Bosco di Gioia, uno dei pochi parchi presenti in città.
Nonostante le numerose proteste di cittadini e personaggi pubblici, nel 2001, con il P.I.I. (Programma Integrato di Intervento) Garibaldi-Repubblica, si decise di rinunciare definitivamente a quello spiraglio di verde.



"L'attuale stato del Bosco di Gioia"
Oggi resta ben poco dell'ormai ex Bosco di Gioia e, anche se la "promessa" di realizzare un parco che lo sotituisca è stata fatta, la situazione resterà invariata almeno fino al 2013.
Come se ciò non bastasse, altre perplessità sono sorte nelle mente di quei cittadini che non ritenevano necessaria la costruzione del grattacielo.
Anche se la centralizzazione degli uffici regionali permetterà un risparmio sui costi degli affitti delle varie sedi sparse per Milano, la spesa sostenuta per la costruzione poteva essere investita in altre opere.
Prima fra tutte la BEIC.

"...e la BEIC dov'è?!"
Da anni si parla della possibilità di realizzare in Porta Vittoria la Biblioteca Europea, destinata ad elevare Milano al livello delle più importanti città mondiali, già dotate di questo tipo di servizio al cittadino.
Il progetto, nato sotto la giunta Albertini, fu uno dei cavalli di battaglia del Sindaco Moratti nella precedente campagna elettorale. Inizialmente la BEIC doveva sorgere nel 2007. Rimandata poi al 2011, si è pensato invece di realizzarla grazie ai soldi stanziati per EXPO 2015. Il Parlamento ha già destinato dei fondi per lo sviluppo e l'avvio del progetto, si è pensato inoltre di inserire la bliblioteca nel capitolo delle Grandi Opere. Al momento però, nonostante il progetto esecutivo sia già stato completato,  nel sito originariamente dedicato alla BEIC c'è solamente un gigantesco solco intorno al quale sono nati edifici residenziali.
I fondi necessari sono un miraggio ed esiste la possibilità che il Comune si riappropri dell'area per venderla a privati e "fare cassa".
A pochi importa se il progetto di una biblioteca multimediale in grado di ospitare oltre 3000 visitatori al giorno cada in malora; non si valuta l'enorme danno che l'annullamento arrecherebbe alla cultura ed all'economia italiana.
L'importante è che a Milano il Presidente della Regione possa guardare i cittadini dall'alto degli a lui dedicati 35° e 36° piano del Palazzo Lombardia...

martedì 8 marzo 2011

E' QUESTA LA MILANO CHE VOGLIAMO?!

Prosegue la lotta del vicesindaco Riccardo De Corato contro la movida nella città di Milano.
Come per la "presunta" lotta all'abusivismo ed ai nomadi, recentemente molto pubblicizzata con manifesti e volantini, anche per questa "battaglia" vengono snocciolati dei gran numeri: migliaia di controlli, sanzioni e denunce a non finire.
In realtà l'operato del vicesindaco anziché risolvere problemi, che forse solo lui giudica come tali, si riflette negativamente sulla vita dei giovani milanesi.
Ultimo esempio della politica di rigore di De Corato è stata la recente chiusura della "Casa 139" per presunte irregolarità sulla modalità di tesseramento dei soci. Il circolo ARCI di Via Ripamonti è un'associazione culturale, un tempio di musica live alternativa, diventata negli anni uno dei ritrovi principali per molte ragazze e ragazzi di Milano. Se a questo si aggiungono la chiusura della sala concerti delle Scimmie e del Plastic, da poco fortunatamente riaperto, è palese l'accanimento dell'amministrazione cittadina verso "alcuni" luoghi di ritrovo.
Sarà certamente un caso l'imminenza delle elezioni, è altresì corretto effettuare ispezioni in locali e sedi di associazioni per accertare eventuali irregolarità, ma tutto deve avvenire in modo equo e trasparente!
Se l'intenzione è veramente quella di vigilare sul rispetto delle regole, non è del tutto chiaro come ad un'estrema rigidità nei controlli sulla "Casa 139" e su altri circoli ARCI, sulle Scimmie e sul Plastic possa corrispondere un'altrettanta leggerezza nell'assegnare in locazione spazi pubblici a skinhead o la noncuranza di violazioni edilizie nella costruzione di ville in stile "Batman".
NO...non è certamente questa la Milano vogliamo!

lunedì 7 marzo 2011

Affittopoli - Giovani di Italia dei Valori al presidio di protesta del 2...



Ecco il video del sit-in del 28/02/2011 fatto da IDV davanti al Pio Albergo Trivulzio a Milano.

Nel video:

LUCIANO MESSENIO - Coordinatore giovani IDV Lombardia
LUCA RAGONE - Capogruppo IDV Consiglio di Zona 4 Milano
ANGELO A. PALMERI - Coordinatore giovani IDV Milano
GENNARO GATTO - Membro esecutivo nazionale giovani IDV

Riprese di DAVIDE MAPELLI

giovedì 3 marzo 2011

AFFITTOPOLI...CONTINUA...

Sono ufficiali le dimissioni dei vertici del Pio Albergo Trivulzio dopo il recente scandalo di "Affittopoli".
Nel frattempo la procura di Milano ha deciso di avviare un'inchiesta. Le ipotesi di reato sono abuso d'ufficio e truffa aggravata ai danni di enti pubblici a carico di ignoti. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria si sono già presenti alla Baggina per acquisire i documenti necessari degli ultimi cinque anni, termine di prescrizione previsto per i reati contro l'erario.
L'inchiesta non si concentrerà solamente sulla gestione patrimoniale del Trivulzio ma potrebbe riguardare anche altri enti pubblici quali l'ALER e la Fondazione Policlinico. Sarà dunque una verifica generale per individuare eventuali irregolarità nella gestione del patrimonio immobiliare da parte di questi enti.
L'attesa per l'esito dei controlli da parte della Guardia di Finanza è dunque cominciata...

mercoledì 2 marzo 2011

BLITZ IN VIALE BLIGNY 42

"V.le Bligny 42, Milano"
Ennesimo blitz delle forze dell'ordine nel c.d. "fortino della droga". Lo stabile di V.le Bligny 42, a Milano, era già stato oggetto di svariati controlli durante i quali erano stati arrestati una trentina di spacciatori. Nel corso del tempo la situazione del caseggiato è andata via via peggiorando. Il degrado e lo spaccio però, in questa palazzina vicino al centro, non sono di certo magicamente apparsi da un giorno all'altro. Molte sono state le segnalazioni dei cittadini della zona nel corso degli anni che, preoccupati per la loro incolumità si sono rivolte alle istituzioni in cerca d'aiuto. Blitz periodici che portano all'arresto di un risicato numero di persone non possono essere la soluzione definitiva! Il controllo doveva e deve essere attento e costante per garantire la sicurezza all'interno del quartiere. Ciò che è stato fatto non è sufficiente. Viene anzi percepito dai cittadini come una presa in giro, come uno spot elettorale "una tantum" che il politico di turno sfrutta per acquisire consensi. L'amministrazione comunale dovrebbe invece sforzarsi di studiare una soluzione per debellare il problema.

martedì 1 marzo 2011

TRUFFA FORMIGONI - UN ANNO DOPO

"IDV e Radicali davanti al Pirellone - 01/03/2011"
E' passato ormai un anno da quando la lista dell'attuale presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, si presentò alle elezioni depositando circa 3900 firme.
C'è da ricordare che, in seguito ad accertamenti, oltre la metà di queste firme sono risultate non valide a causa di vizi di forma e non solo: mancanza di data, assenza di timbro e molte firme scritte con la stessa grafia.
In seguito a queste irregolarità i giudici esclusero Formigoni dalla competizione elettorale. Purtoppo una mobilitazione di Ministri (Alfano e La Russa), facciendieri della "P3", il prefetto di Milano Lombardi e l'ex Presidente della Corte d'Appello Marra ribaltò la situazione riportando il caso al TAR.
Bisogna inoltre considerare che, nonostante il limite massimo dei due mandati imposto dalla legge, il tribunale civile di Milano, nella figura di un giudice che era stato per 18 anni  presidente di un'associazione nel giro della Compagnia delle Opere nonchè finanziata dalla Regione stessa, ha dichiarato illegittima tale limitazione.
Così i cittadini lombardi si trovano ad essere rappresentati da una persona che, visti gli ormai 4 mandati quinquennali, è più da considerarsi un "regnante" che un presidente di una regione.
In segno di protesa verso questi procedimenti poco chiari e del tutto discutibili, Italia dei Valori e i Radicali si sono trovati questa mattina sotto la sede del Consiglio regionale della Lombardia per chiedere a gran voce le dimissioni di Formigoni.
La speranza è che i responsabili di questa truffa elettorale si dimettano per palesi irregolarità ed offrano ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni in maniera chiara e senza ombre.