giovedì 14 aprile 2011

WRITERS: ARTISTI O VANDALI?!

Per i così detti "writers" è molto sottile la linea di confine tra l'essere considerati artisti o vandali.
Nelle maggiori città europee la "street art" è equiparata ad una vera e propria forma d'arte e chi la pratica può usufruire di spazi appositamente forniti dalle amministrazioni locali.
A Milano regna invece il caos. 

"Opera d'arte?!"
In base al periodo o al singolo amministratore i medesimi writers passano dall'essere definiti autori di capolavori ad imbrattatori di muri. E' il caso di Daniele Nicolosi, in arte BROS, che da esposizioni pubbliche a Milano è arrivato in beve tempo in un'aula di tribunale.
Certamente bisogna fare un distinguo. C'è chi davvero "è" un artista e, in una città come la nostra che li condanna a prescindere, si esprime dove può. Gli altri sono semplicemente ragazzini che scrivono sui muri per mancanza di senso civico.
A rimarcare la differenza dovrebbero essere innanzitutto i primi, prendendo le distanze da chi, oggettivamente, non può definirsi un "artista".
Anche l'amministrazione è chiamata a fare la sua scelta.
Da un lato c'è il vicesindaco De Corato che, da tempo, ha istituito una task force anti-graffiti la quale, indistintamente, va a "caccia" di chi scrive sui muri. Dall'altro c'è chi invece vorrebbe valorizzare questa forma di espressione artistica.



"Vandalismo?!"

Nella nostra città ci sono moltissimi spazi di proprietà comunale che potrebbero essere messi a disposizione dei writers. Capannoni, cascine ed immobili attualmente in disuso, se riabilitati, sarebbero un ottima base dalla quale partire. 
Ci sarebbe certamente da sostenere una spesa, ma anche i controlli e la pulitura costano. E non poco.
Tutto dipende dalla direzione che si vuole prendere. Certo è che non si può un giorno tendere la mano e l'altro ritrarla voltandosi di schiena...


 LINK AL COMUNICATO STAMPA

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