mercoledì 30 marzo 2011

EXPO 2015 - L'ATTESA...

"Area interessata dal progetto EXPO"
Con la campagna elettorale alle porte i problemi su EXPO 2015 sembrano svanire!
La realtà dei fatti è però molto diversa.
Il Sindaco Moratti si è presentata ieri in consiglio comunale a Milano con dichiarazioni di ottimismo ed un appello alle forze politiche a restare uniti per avere la continuità necessaria alla realizzazione del progetto.
Ad oggi però mancano non solo i soldi ed il terreno, ma addirittura un accordo sulla forma giuridica che la società di gestione dovrà avere.
Sono passati 3 anni da quando la città di Milano ha vinto il "duello" con Smirne aggiudicandosi la possibilità di ospitare questo grande evento. Sono passati 3 anni e degli 830 milioni di euro circa  che il Governo dovrebbe stanziare per EXPO sono arrivati in città solamente 25 milioni, la Provincia di Milano si scopre ora titubante sul volume degli investimenti a suo carico e sulla forma giuridica, SpA, della società di gestione ed i terreni sui quali dovrà sorgere il complesso appartengono ancora in toto ai vecchi proprietari. Così, non potendo ovviamente operare su aree non proprie, i lavori sono in fase di stallo e tra poco meno di un mese il Bureau International di Parigi dovrà valutare lo stato di avanzamento del progetto.
Il Sindaco Moratti, anche commissario straordinario di Governo per EXPO, tira dritto per la sua strada. Viene accantonata l'idea di espropriare l'area e si punta sulla formula del comodato d'uso o sull'acquisto.
I terreni sui quali dovrà sorgere EXPO sono a destinazione "agricola" ed appartengono per il 70% a Fondazione Fiera, controllata dalla Regione Lombardia e da Comunione e Liberazione, per quasi il 30% alla famiglia Cabassi e solo la piccola parte rimanente è di proprietà pubblica.
Il 5 aprile l'Agenzia del Territorio farà una valutazione sull'area, valutazione che sarà certamente bassa vista l'attuale impossibilità di edificare. Proprio per questo il Presidente della Regione Formigoni, in controtendenza, spinge per l'acquisto e per il cambio di destinazione d'uso in residenziale una volta terminato l'evento. 
Sarà forse un caso il fatto che CL sia proprietaria del 70% della zona interessata?!
Come sempre si ragiona in funzione del "portafoglio". Restituire, valorizzandola, un'area agricola alla città porterebbe certamente molto meno profitto rispetto ad un bel complesso di case vendute a 5000€ al mq!
Intanto, mentre le infrastrutture di "contorno" quali i collegamenti stradali, la linea 4 della metropolitana e tutti gli allaciamenti energetici e fognari sono un miraggio, le cosche della N'drangheta si fregano le mani!
Presupponendo in maniera molto molto fantasiosa che sino ad ora non ci siano state infiltrazioni mafiose nei lavori per EXPO 2015, queste indecisioni e la mancanza di fondi stanno aprendo un cratere per quei clan già da tempo radicati sul territorio milanese che possono sfruttare i loro terminali "leciti" per accaparrarsi un'ampia fetta di guadagno.
Spot elettorali già dichiarano migliaia di posti di lavoro, si enfatizza la straordinaria e sicura riuscita del progetto, si sentono promesse sulla puntuale costruzione delle linee 4 e 5 del metrò. Nessuno però sa come la Giunta intenda procedere.
L'EXPO è certamente un'occasione unica per valorizzare la città di Milano e l'Italia intera, ma è necessario prestare attenzione per evitare inutili e dannose speculazioni...

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